Il blog Biodivers nasce dal desiderio di far interagire tutti coloro che sono appassionati di mare, delle sue caratteristiche e degli abitanti che lo popolano!! Vuole essere il luogo d'incontro virtuale dove tutti coloro che lo vivono possono scambiarsi opinioni, chiedere informazioni, pubblicare articoli e curiosità; appunti di viaggio, foto, consigli utili ed eventi riguardanti l'ambiente marino. Subacquei, snorkelisti, docenti universitari, studenti, manager d'azienda, operai, commercianti, precari... o semplici sognatori!!





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martedì 18 ottobre 2016

Quanto vale al chilo una cernia?




Nonostante l'uomo sia definito come un animale dotato di pensiero, ha mantenuto nella sua indole più profonda una forma di preistorica appartenenza: appartenenza ad un clan, appartenenza ai costumi e appartenenza al territorio.

I dialetti, le cadenze e modi di dire, ci aiutano a distinguere questi clan.
Le abitudini, i racconti e la storia ci aiutano a capirne costumi e valori.

E poi c'è il territorio...

Un tempo si sceglieva quello più adatto all'attitudine del clan: l'allevamento, la caccia, l'agricoltura...
Oggi, la maggior parte di noi, nasce in un determinato territorio e si adatta. Abbiamo inventato un numero infinitamente grande di occupazioni diverse: mestieri, hobby, sport... senza parlare delle possibilità che ci ha regalato la tecnologia. Eppure, un luogo non è mai uguale ad un altro, le abitudini cambiano da territorio a territorio, un territorio che diventa vittima e carnefice di se stesso.
Ho il piacere di vivere all'Isola d'Elba da 6 anni. Un territorio, come tanti in Italia, sfruttato molto per la sua naturale bellezza. Una splendida isola turistica che ci regala paesaggi bellissimi: dalla cima del monte Capanne fino alle profondità del mare che lo abbraccia.
Vediamo anche vigneti, oliveti, barche da pesca.
Una volta c'erano anche le miniere e gli allevamenti di capre. Oggi ci sono i turisti:

Quelli che amano il trekking.
Quelli che amano la bicicletta.
Quelli che amano la barca.
Quelli che amano la cucina tipica.
Quelli che amano le spiagge.
Quelli che amano le Immersioni subacquee.

Il clan ha fatto una scelta: ha sviluppato le sue abitudini e ha lavorato al meglio per ospitare migliaia di persone all'anno nel "suo territorio".

Ma sia chiaro: IL TERRITORIO RIMANE SUO!!!

Questo concetto è innegabile, per me più che legittimo, poetico...
Insomma, ognuno di noi sente suo un pezzo di questo pianeta. Alcuni individui lo dimostrano proteggendolo, coccolandolo e condividendolo. Uno dei “miei territori”, tra i primi che ho conosciuto su quest’isola, si trova naturalmente sott'acqua.
E’ un luogo magico, la prima immersione che ho fatto all'Elba. Qui ho avuto la fortuna di vedere il mio primo cavalluccio, il mio primo pesce luna, un bellissimo tonno. Ho visto colori e ho provato sensazioni impagabili. E’ il luogo, dove ancora oggi, viene a salutarmi un banco di salpe numerosissimo. 
Qui però, spariscono le aragoste da un giorno all'altro, la tana della cernia che vedevo fino a tre anni fa è rimasta vuota e ieri ho ricevuto un’altra pugnalata al cuore. 
Qualcuno, munito di scalpello e martello, ha rotto un bel pezzo di costone per mangiare 4 datteri... o per venderli a qualche ristoratore. Mi auguro non di qui, non del "suo territorio"!! 


Ma perché, mi chiedo? Che senso ha?

Quanto costa una cernia al kg? 
E l'aragosta? 
E i datteri? 
Quanto si può guadagnare dalla vendita di un piatto così prelibato?? 100 euro? 200? 1000? 
Non sarebbe più redditizio portare sull'isola 500 subacquei di bocca buona che vengono per osservarle le cernie o le aragoste?? 
Da domani, condividerò con i miei amici subacquei anche un bel pezzo di roccia nuda. Nuda, come una tela su cui speriamo la Natura dipinga in fretta qualcosa.

mercoledì 14 dicembre 2011

ECOLOGIA ED ECONOMIA

La separazione netta dei due elementi fondamentali costituenti la struttura terrestre perdura ancora nell’immaginario collettivo nella misura in cui resulta prevalente lo studio e l’analisi dell’ecosistema della terraferma ove la storia dell’umanità ha avuto il suo sviluppo preponderante. In essa sono stati coniati linguaggi formati da lessici in sovrabbondanza rispetto allo studio del mare ancor oggi poco sviluppato se non in nicchie specialistiche ma scarsamente incisive. La comune origine dei termini ecologia ed economia dal termine greco “ oikos” – casa – connota l’uno lo studio e la conoscenza della “ casa” intesa come insieme di organismi animali e vegetali in relazione all’habitat specifico e l’altro la legge o l’arte di ben amministrare. Nel corso del tempo i due termini si sono connotati con significato estremamente divergente ove l’economia concepisce il rapporto con l’elemento naturale come un rapporto di rapina. Questo vizio di origine ha creato delle conseguenze disastrose soprattutto in assenza di un ritardo della ricerca scientifica e di una adeguata legislazione.Il tema della difesa dell’ambiente solo attualmente viene sviluppato come necessità insita negli stessi investimenti tesi sia allo sfruttamento delle risorse ambientali ma soprattutto alla salvaguardia di quegli equilibri delicati che regolano i rapporti tra esseri viventi. Oggi nel calcolo costi-benefici degi insediamenti industriali deve entrare il concetto di negatività degli effetti sull’ambiente e la necessità di individuare degli standards condivisi da tutti gli Stati maggiormente industrializzati. Molto spesso si registrano casi di Enti nazionali o sovranazionali che mentre da un lato promuovono determinati settori di sfruttamento di energie dall’altro ne hanno il controllo della sicurezza e dell’impatto sull’ambiente. Tutte le scelte di urbanizzazione e di antropizzazione hanno avuto tale fondamento e la stessa creazione di parchi risulta spesso non adeguata a fronteggiare il deperimento del territorio. Con il termine desertificazione  si indica il progressivo impoverimento di un territorio dovuto soprattutto ad agenti climatici mentre con il termine desertizzazione, spesso non contenuto nei moderni dizionari, si indica la distruzione di un territorio ad opera delle implicazioni infauste dovute allo sviluppo industriale indiscriminato. In questo contesto il mare ha assunto spesso una via privilegiata di comunicazioni e di spostamento di merci se si esclude il reperimento di sostentamento da parte delle popolazioni costiere. Solo di recente ha avuto incremento uno studio sistematico e l’interesse scientifico verso lo sterminato pianeta acqueo con la sua molteplicità di vissuti animali, vegetali e minerali. E’ stato coniato anche un termine per indicare gli effetti di inquinamento: eutrofizzazione che indica non una sottrazione di elementi ma un eccessivo aumento di elementi di azotati e sali fosforici capaci di azzerare l’ossigeno e procurare catastrofi a lungo raggio. Attualmente lo studio di habitat si avvale di una sistematica biologica in continua evoluzione ed in grado di stabilire relazioni morfologiche e fisiologiche tra gli esseri viventi ed il territorio. Gli esseri viventi hanno consolidato finora strategie di difesa verso pericoli derivanti da predatori e sono completamente indifesi nei confronti di inquinamento chimico o atmosferico capace di portare in brevissimo tempo alla scomparsa di intere specie terrestri ed acquatiche. L’arma della mimetizzazione animale risulta attualmente inappropriata per diverse specie caratterizzatesi in biocenosi e dimoranti in ambienti attraversati da rotte commerciali.

giovedì 19 maggio 2011

I fondali dell'Isola d'Elba


Dobbiamo ringraziare Gero e Cosetta per questo splendido regalo... perchè ci hanno permesso di condensare in questo video tutta la bellezza dei fondali dell'Elba!!

lunedì 11 ottobre 2010

11 ottobre 1492

Esattamente 518 anni fa, alla decima ora della notte dell’11 ottobre 1492, Rodrigo de Triana, di vedetta su una delle tre caravelle di Cristoforo Colombo durante il suo primo viaggio esplorativo, fu  il primo ad osservare “luci di natura sconosciuta” poco prima della costa di Guanahani. Colombo riportò l’avvistamento nei suoi diari ma non seppe accertarne l'origine per la debolezza di intensità. Veniva descritto "come una piccola candela di cera che si levava e si agitava, sembrando una sorta di indicazione di terra". Si supponeva che provenisse dall’isola di Watling dove i nativi americani avrebbero potuto appiccare fuochi per illuminare i villaggi nelle ore notturne. Quest’ipotesi  fu sostenuta sino a che non si scoprì che all'ora degli avvestimenti (22 di sera) l'equipaggio si trovava a più di 35 miglia da qualsiasi costa e perciò fuori dalla portata di qualunque  torcia.
E quindi? Crediamo anche noi ai misteri del triangolo delle Bermuda??
A noi piace molto di più credere a L.R. Crawshaw del Marine Biological Association Laboratory di Plymouth secondo cui , un esemplare femmina di Odontosyllis (verme di fuoco della Bermuda) può avere una brillantezza intervallata da periodi di luminosità eccessiva e debole, cosa che gli consentirebbe di apparire con la forma di una candela.

Phylum: Annelida
Classe: Polychaeta
Ordine: Errantia
Famiglia: Syllidae


Odontosyllis enopla è un Polichete della comunità bentonica delle acque poco profonde delle Bermuda. Come molti policheti più noti a noi, vivono all’interno di un tubo e sono di particolare interesse per gli abitanti, i visitatori e soprattutto per i ricercatori delle Bermuda. Infatti, durante l’accoppiamento, essi producono una particolare bioluminescenza anche se tuttavia, molti aspetti della loro ecologia sono ancora ignoti. E’ proprio lo scambio di segnali luminosi a dar vita all’incontro dei sessi. Questa specie possiede la particolare capacità di apparire in superficie in gran numero soprattutto nelle notti successive la luna piena di ogni mese (Fischer e Fischer 1995; Franke 1999). La maggior abbondanza di vermi in accoppiamento si verifica la seconda o la terza notte dopo ogni luna piena e gli eventi iniziano circa 55-56 minuti dopo il tramonto astronomico. (Galloway e Welch 1911, Markert et al 1961, Fischer e Fischer 1995, Franke 1999). Una volta raggiunta la superficie, i maschi e le femmine si impegnano in un elaborato corteggiamento dopo il quale vengono rilasciati i gameti. Questo tipo di trasmissione e di deposizione delle uova ha dimostrato di avere un ottimo successo riproduttivo. Uno dei motivi che spiega questo, sta nel fatto che gran parte della morfologia di questa specie è dedicato al successo riproduttivo. Esempi sono:
  • la complicata struttura della fibra ottica che aiuta i maschi nell'individuazione delle femmine luminescenti,
  • le grandi cavità corporee in grado di contenere un numero elevato di gameti  
  • le ghiandole nell'epidermide che contengono proteine bioluminescenti.
Ora non resta che scoprire se 518 anni fa dalle parti dell’isola di Watling ci fosse la luna piena…

mercoledì 6 ottobre 2010

Il giallo di Pablo

Se dovessi scegliere tra le tante immersioni che si possono fare all’Elba qual è per te la più suggestiva?? Molti fra i profondi conoscitori di questi magnifici fondali non sanno dare una risposta rapida e decisa e molteplici sono le preferenze che vengono contemplate dopo un’attenta riflessione….
Una di queste è : I PICCHI DI PABLO
Sul lato sud-est dell’isola, oltre la punta di Capo Calvo abbiamo la possibilità di ormeggiare la nostra barca al gavitello che sta lì ad indicarci il punto preciso dal quale iniziare la nostra immersione. Ci aiuta a non perdere nemmeno un minuto prezioso a nostra disposizione!! Iniziamo la discesa ed immediatamente davanti a noi si stagliano due grossi picchi rocciosi che sprofondano verticalmente fino a 33 metri di profondità.  Senza scendere fino a toccare il fondo, iniziamo a percorrere la parete mantenendola alla nostra sinistra e da subito rimaniamo colpiti dal Giallo di Pablo!!!
Non si tratta di un mistero degli abissi. Intendo proprio le tonalità di questo colore!! Misterioso a tanti è, però, l’organismo artefice di tanto splendore.
Parliamo di Parazoanthus axinellae o più semplicemente delle Margherite di Mare.


Phylum: Cnidaria, 
Classe: Anthozoa,
Sottoclasse: Hexacorallia,
Ordine: Zoanthidea
Famiglia: Parazoanthidae
Genere: Parazoanthus
Specie: P. axinellae

 Gli Cnidari (da Knide, “ortica”) raggruppano tutti quegli organismi che posseggono numerosi e microscopici corpuscoli pungenti che possono essere estroflessi per catturare le prede o per difesa. Lo cnide è più comunemente conosciuto con il noma di nematocisti, una capsula ripiena di liquido che contiene un filamento urticante cavo, avvolto a spirale che può essere estroflesso molto velocemente. Gli Cnidari vengono poi suddivisi in tre principali classi: IDROZOI, SCIFOZOI E ANTOZOI. Le Margherite di mare fanno parte degli Antozoi, i più numerosi tra gli cnidari e caratterizzati da non possedere mai, durante l’accrescimento, la forma medusoide tipica delle altre due classi. Sembrano proprio dei fiori gialli (Anthozoa significa proprio “fiori-animali”). In realtà questi organismi, coloniali quasi sempre, sono veri e propri animali che attraverso il movimento dei tentacoli catturano il plancton in sospensione e lo portano in corrispondenza della cavità boccale.

Ogni singolo organismo è un polipo che in base al numero dei tentacoli (in numero multiplo di 6) viene  classificato fra gli ESACORALLI.
Per la caratteristica assenza di un disco basale e di uno scheletro rientrano nell’Ordine degli Zoanthidea e poiché utilizzano comunemente come substrato altri organismi, nel Genere dei Parazoanthus. La sua affinità con la  spugna  Axinella cannabina
 ne caratterizza poi il nome.
Le correnti, spesso presenti in questo tratto di mare, rendono l’ambiente idoneo all’accrescersi di queste meravigliose colonie. Spesso la luce del giorno non ci regala il loro vero colore... sembra quasi manchi qualcosa. E’ come osservare un quadro non finito. Al crepuscolo, però, si trasforma in una vera e propria opera d’arte. Alifantozze, parapandali e gamberetti maggiori si muovono fra i polipi che danno rifugio a castagnole allarmate dall’elegante procedere di un grongo affamato. Stelle serpentine si nascondono rapidamente al passaggio del nostro fascio luminoso. Immancabile l’incontro con un altro bellissimo Cnidario dai lunghi tentacoli urticanti: l’Alicia mirabilis. Grossi scorfani, piccoli nudibranchi, galatee e porcellane danno vita al giallo di Pablo. Che strano… il giallo dei Parazoanthus e il nero della notte, colori che in zoologia, sono sempre associati al pericolo!! Sarà proprio questo il giallo di Pablo??